Le Domande

  1. Parlaci di te: dati anagrafici (nome, età, lavoro, parrocchia, etc.), ruolo associativo nel mandato che si sta chiudendo
  2. Tu e l'associazione: le motivazioni che ti hanno portato ad aderire la prima volta, le motivazioni che ti portano ad aderire oggi all'Azione Cattolica
  3. Tu ed il futuro dell'associazione: dove vedi impegnata l'AC nel prossimo triennio e perché (le priorità dell'AC dal tuo punto di vista)
  1. Gianni Bertolin (Fiume Veneto)
  2. Silvia Bertolo (Tamai)
  3. Franco Canzian (San Giovanni-Casarsa)
  4. Federica Mezzarobba (Tamai)
  5. Fabiano D'Andrea (San Giovanni - Casarsa)
  6. Annarita Rigo (Fontanafredda)
  7. Nicola Florio (Maniago)
  8. Francesco Geromin (Fossalta)
  9. Ottaviano Marson (Cordenons S. Pietro)
  10. Alessandro Tolusso (San Martino - Arzene)

Gianni Bertolin

  1. Vi parlo di me: Sono Gianni Bertolin (da molti amorevolmente detto Grisù), nato il 31/08/80, risiedo da sempre a Fiume Veneto, ma ancora per poco, visto che in data 26/02 mi sposo felicemente con Anna e mi trasferisco provvisoriamente a Maron. A Fiume lascio la carica ufficiale di Resp. ACR, ufficiosamente resto il "gestore" dell' AC di Fiume.
  2. Io e l'associazione: la prima adesione non me la ricordo, risale al lontano 1987... acc. è proprio lontano... comunque non ricordo perchè lo feci, probabilmente perchè pensavo fosse giusto così... o mi hanno costretto... buh. Comunque oggi mi tessero perchè ritengo che sia un modo di prendere parte a qualcosa di concreto che è al servizio degli altri e non che sussiste per sè stesso, testimoniando così anche il mio impegno nei confronti dell'associazione (ragion per cui non ho rifiutato nemmeno questa nomina).
  3. Il Futuro: Vedo l'AC impegnata nel sociale, sembrerà banale, ma credo che ci sia bisogno di uno studio più approfondito della situazione e delle nuove dinamiche sociali che ci girano intorno, soprattutto ora che, ahimè, sono sempre meno le persone che mettono al centro della propria vita Dio e la Chiesa e si rifugiano su altarini come soldi e successo. Come si dice: Se Maometto non và alla montagna...

Francesco Geromin

  1. Mi chiamo Francesco Geromin, ho 20 anni e sono della parrocchia di Fossalta di Portogruaro, sono uno studente universitario di cooperazione allo sviluppo all'università di Padova; del precedente mandato non avevo ruoli associativi, sono educatore da 3 anni.
  2. La prima volta che ho aderito "coscientemente" all'ac erano per il desiderio di impegnarmi e per fare parte di un gruppo, ora le motivazioni sono circa le stesse ma con modalità diverse e con un desiderio di voler formare la mia parte spirituale.
  3. Penso che, nel futuro, l'associazione si debba confrontare con un ambiente sempre più "diverso" da quello che ci si lascia alle spalle. Credo che ci debba essere un impegno più forte anche di sensibilizzazione civile e di "affrontare il problema da cristiani", sia sul piano sociale, ma anche politico. Una azione che non sia solo per gli aderenti ma per tutte le persone esterne che ne volessero sapere di più.

Nicola Florio

  1. Nicola Florio 28 anni, nato ad Altamura (BA) il 28/01/77, operaio in fabbrica. Abito in via Arba, 10 a Maniago, Parrocchia di S.Mauro Martire. Curriculum associativo: presidente parrocchiale, responsabile educatori, responsabile zona Spilimbergo, 3 anni commissione festa diocesana. Noi siamo già nel nuovo mandato, quello scorso e adesso sono consigliere.
  2. E' difficile che mi ricordi la prima volta che ho aderito: sono passati 20 anni! Deve essere stata un'emozione forte visto che non ho mai smesso. Adesso, aderendo, è il mio modo per dire di Sì a Dio trasmettendo i suoi insegnamenti ai ragazzi attraverso le nostre attività.
  3. É proprio una bella domanda! Personalmente noi dobbiamo continuare ad essere Portatori, ma soprattutto testimoni dei valori cristiani: in particolare della VITA, FAMIGLIA, PREGHIERA. Ho detto questo, perché guardandomi in giro e non molto lontano, nella mia vita di tutti giorni, vedo che questi valori, molti non li rispettano, ma molti giovani non sanno cosa sono, mi rattrista molto, perché io li vedo vuoti.

Franco Canzian

  1. Mi chiamo Franco Canzian ho 27 anni, abito a Casarsa (parrocchia S. Croce e B.V. del Rosario), e faccio parte della neo associazione parrocchiale di Casarsa-San Giovanni. Il mio attuale lavoro è quello di studiare; infatti sto svolgendo un Dottorato di ricerca in Scienze Chimiche presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Lo scorso mandato sono stato presidente parrocchiale di Casarsa (incarico che mi è stato confermato per i prossimi 3 anni) e consigliere diocesano. Qualcosa che mi sta molto a cuore, e che amo sempre ricordare, è il servizio di educatore A.C.R. che mi impegna oramai da undici anni nella mia parrocchia.
  2. La prima volta in cui ho aderito è stato a 15 anni, età in cui ho iniziato la mia esperienza in un gruppo di AC; a quel tempo ero entrato nei giovanissimi perché mi piaceva "fare qualcosa" insieme ad altre persone, e l'aderire mi sembrava abbastanza normale se volevo far parte di quel gruppo, in quella associazione. Oggi aderisco perché ritengo che l'AC sia il mio modo di essere parte della Chiesa; in lei infatti posso trovare occasioni di formazione per scoprire e vivere la mia vocazione da laico nella parrocchia e da cristiano nel mondo.
  3. Una ricchezza della nostra associazione sono i rapporti interpersonali; i rapporti educativi, di amicizia e di collaborazione che nascono e si sviluppano al suo interno. Per questo io penso che nel nostro futuro dobbiamo saper valorizzare le occasioni di incontro e di formazione che ci spingono ad essere testimoni della fede nella realtà in cui siamo chiamati a vivere. Tutto questo sarà più semplice se chi ha incarichi a livello diocesano continuerà ad incontrare e cercare il confronto con chi presta il suo servizio nella parrocchia, e anche se nelle nostre associazioni sapremo creare nuove occasioni per aprirci alle comunità.

Ottaviano Marson

  1. Mi chiamo Ottaviano Marson, ho 29 anni, lavoro presso la Coldiretti di Pordenone, la mia parrocchia è S. Pietro Apostolo. Ho la responsabilità del cammino di fede del gruppo degli educatori dell'A.C.R. e dell'A.C.G. dell'U.P. di Cordenons.
  2. Ho aderito per la prima volta all'A.C. nel 1993, quando mi fu fatta la proposta di diventare educatore dell'A.C.R. La motivazione che mi spinse allora ad aderire fu quella di trovare un cammino di gruppo pensato per persone che vogliono crescere nella fede prima di trasmettere la gioia dell'incontro con Cristo ai più piccoli. Ritengo che questa sia ancora oggi la mia motivazione fondamentale perché credo che questa sia, in ultima analisi, esperienza di Chiesa cioè di persone che si mettono alla sequela di Cristo aiutandosi reciprocamente.
  3. Credo che la priorità dell'A.C. nel prossimo triennio dovrebbe essere quella di garantire la possibilità a tutti i suoi membri di avere un cammino di crescita nel proprio gruppo in parrocchia o, quando questo non fosse possibile, attraverso l'unione tra gruppi di parrocchie vicine. Credo che si debba inoltre puntare alla costituzione di associazioni complete di tutti gli archi di età (A.C.R, A.C.G. e A.C.A.) sia per non correre il rischio di relegare la formazione e il servizio ad un solo periodo della vita sia perché credo che la compresenza di persone di età diverse sia un sostegno al cammino di ognuno.

Fabiano D'Andrea

  1. Mi chiamo Fabiano D' Andrea, ho 24 anni e lavoro nella cooperativa sociale "Il Piccolo Principe". Vengo dalla parrocchia di Casarsa e sono appassionato di informatica e animazione in genere (giochi, bans, palloncini, ecc.). Attualmente sono responsabile GE, resp. Zonale e componente dell'equipe acr.
  2. Sono entrato in Azione Cattolica a 10 anni e le motivazioni che mi hanno spinto ad entrare sono puramente legate alle amicizie, pur avendo due sorelle educatrici che fin dai 6/8 hanno cercato di spingermi in associazione. Le motivazioni che mi portano ad aderire oggi, si potrebbero scrivere in una pagina intera ma essenzialmente sono legate alla certezza che l'Azione Cattolica ha ancora molto da dare alla comunità cristiana ed io, attraverso essa, voglio dare il mio contributo.
  3. In questi tre anni, e soprattutto in quest'ultimo, abbiamo vissuto un cambiamento e un rinnovo molto importanti della nostra associazione. Non possiamo fermarci qui. Questo non è il punto di arrivo, ma come dice la parola rinnovo, è il punto di partenza per una "nuova" associazione: adesso è il momento di iniziare a camminare verso un associazione più unita, che sappia affrontare con coraggio e, insieme, le sfide che la società gli pone, in termini di scelte, formazione e vicinanza al prossimo.

Annarita Rigo

  1. Ciao, sono Annarita Rigo, ho 27 anni (28 il 7 marzo... il giorno dopo l'assemblea elettiva!), sono laureanda in Scienze della Comunicazione a Trieste. La mia splendida parrocchia è quella di San Giorgio Martire a Fontanafredda e la realtà di cui si compone è molto eterogenea, sono presenti sia l'Azione Cattolica che i salesiani. Il mio ruolo nell'Ac è di responsabile del settore ACR.
  2. Sono entrata nell'associazione perché avevo voglia che i ragazzi trovassero all'Oratorio, lo stesso ambiente che avevo trovato io alla loro età. E oggi continuo ad aderire perché la passione e la voglia di stare con i bambini, ragazzi e giovani si è triplicata. Non riesco a farne meno, credo che Dio ci abbia messo lo zampino!
  3. Per il prossimo triennio, vedo l'AC della nostra diocesi impegnata nello stabilire relazioni profonde, prima di tutto, con i propri associati. È importante che si crei una rete di relazioni più forti tra l'associazione e gli aderenti e anche tra gli aderenti stessi. In modo che informazioni e proposte possano circolare liberamente e che questo scambio diventi un'occasione per conoscersi e creare assieme cose importanti (guardando anche ad altre diocesi o associazioni).

Federica Mezzarobba

  1. Ciao a tutti !! Sono Federica, ho 27 anni e "appartengo" alla Parrocchia di Tamai. Attualmente sono un membro del Consiglio Diocesano e dell'Ufficio Formazione e, grazie a quest'ultimo, ho la possibilità di lavorare nella formazione degli educatori, partecipando ai campi estivi e alle scuole di base. Dal settembre 2004, sono membro dell'èquipe ACR e cerco di seguire anche il gruppo parrocchiale educatori e, il più possibile... ,in veste di "consulente" ed educatrice senior. Professionalmente parlando, dal settembre 2004, sono stata arruolata dallo Stato come insegnante elementare, anche se per 3 anni ho lavorato in un centro di formazione professionale.
  2. Potrei sintetizzare così i motivi della mia adesione all'AC:
    • Il gruppo: è sempre stato una dimensione importante per la mia crescita personale e di Fede perché implica il confronto e l'incontro con per sone diverse ma complementari a me.
    • L'incontro con Gesù: nell'AC ho potuto incontrare a mia misura, cioè attraver so il mio essere cristiana, qui e ora cioè nella quotidianità e nel presente.
    • L'impegno: non ho mai fatto le cose a metà, ho sempre preso tutto o niente (in questo caso tutto!!).
    Questi i tre motivi che sono alla base della mia adesione all'AC dai miei teneri 12 anni fino ad oggi.
  3. Credo che l'AC diocesana dovrebbe operare in queste tre direzioni:
    • mettere al centro dell'operato delle èquipes diocesane l'analisi della realtà dei destinatari dei rispettivi settori di appartenenza, per offrire un servizio associativo attento, competente e aderente alle problematiche emergenti;
    • provare ad immaginare percorsi e progetti in un'ottica di rete, cioè aperti alle realtà educative, formative e ovvia mente cristiane intra ed extra diocesane;
    • trovare una strada e delle metodologie che siano in grado di dare, per quanto possibile, un'identità sempre più precisa alle realtà interparrocchiali.

Silvia Bertolo

  1. Ciao, sono Silvia Bertolo ho 24 anni e sono impiegata commerciale, vivo a Tamai e ne sono orgogliosa. Sono educatrice ACR dal `99 e ho seguito tutto il cammino formativo ricevendo il riconoscimento nel 2003. Ho partecipato a equipe zonali per la realizzazione di 4 feste della pace e la scorsa estate ho fatto parte dell'equipe base 1. Ho iniziato il mio servizio educativo con i 9/11 e poi... i 12/14 mi hanno conquistato e non riesco piu a farne a meno.
  2. La prima tessera in AC è stata a 10 anni; è cominciato tutto per gioco e per la voglia di stare con i miei amici. Oggi aderire ha un ruolo più importante non solo per confermare il mio SI' all'associazione ma anche per essere coerente con la mia scelta di servizio educativo. Credo nell'AC e penso sia fondamentale dimostrarlo! L' Azione Cattolica mi permette ogni giorno di maturare nella fede e di essere testimone verso gli altri dell'Amore infinito che Dio ha verso di me.
  3. Le priorità secondo il mio punto di vista riguardano i destinatari del servizio che svolgiamo, in primis la psicologia del ragazzo, visto l'evolversi degli interessi e i continui cambiamenti della società fino ad arrivare agli adulti e alle loro necessità. Altro argomento che c'è nell'aria da un po' di tempo è l'aiuto alle parrocchie a creare momenti di formazione e di aggregazione interparrocchiale per arrivare ad una piena autonomia in vista della carenza di sacerdoti, cercando inoltre di preparare persone capaci a rispondere alle esigenze della comunità.

Alessandro Tolusso

  1. Mi chiamo Alessandro Tolusso, ho 23 anni e studio ingegneria elettronica biomedica a Trieste (anche se in realtà ho quasi finito...), abito a San Martino al Tagliamento. Nell'ultimo quadriennio ho svolto il compito di responsabile ACR, ho fatto parte di un'equipe specializzata e da qualche mese sono entrato in equipe ACR.
  2. La voglia di portare l'esempio e la figura di Gesù ai ragazzi, mi ha fatto inizialmente scegliere l'AC e aderire al suo progetto. Da piccolo, non essendoci l'ACR, ho fatto lo scout a Valvasone ma, la voglia di fare qualcosa per gli altri mi ha portato a diventare educatore. Anche se dapprima sono stato isolato dalla Diocesi dalla quale peraltro non venivo informato delle iniziative, in seguito, con forza, ho deciso di prendere e partire da solo verso i campi di formazione, che mi hanno fatto apprezzare consapevolmente lo statuto, il progetto e l'importanza dell'esistenza dell'AC. Ora il percorso di crescita è maturato (ma non completato..) e sento il fermo bisogno di fare qualcosa per chi ha fatto tanto per me. Parafrasando un pensiero di Kennedy, "non chiediamoci cosa può fare l'associazione per noi, ma cosa noi possiamo fare per l'AC". E' questo ciò che ora sono e mi rende orgoglioso di poter testimoniare la parola di Dio nel modo a me più consono, lavorando con i ragazzi e i giovani che hanno bisogno di esempi validi e non di parole. In un periodo di cambiamento mi sento in dovere di esser partecipe alle scelte associative e la possibilità di far parte del Consiglio è irrinunciabile e doverosa.
    Ora aderisco, perché di questa associazione sono innamorato, (non un amore cieco ma dato da anni di impegno e conoscenza) e mi riempie il cuore di gioia farne parte.
  3. Il cambiamento comporta un lavoro importante e, in questo, dobbiamo essere affiancati da Consigli Parrocchiali forti ed in grado di indirizzare gli aderenti nel migliore dei modi possibili. Le persone e le parrocchie dovranno essere alla base del prossimo lavoro e c'è bisogno di un ritorno alla spiritualità che va progressivamente spegnendosi negli animi dei nostri giovani: chiediamoci il perché ma agiamo in fretta poichè questa società non si fermerà ad aspettarci... Non dimenticando ancora che l'Associazione deve avere il volto sorridente di chi testimonia l'amore di Dio.